sabato 24 gennaio 2009

Un Giorno Perfetto( 2008)DVD rip


Un Giorno Perfetto( 2008)DVD rip

Titolo Originale: Un Giorno Perfetto
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 92'
Regia: Ferzan Ozpetek
Attori: Isabella Ferrari, Valerio Mastandrea, Valerio Binasco, Monica Guerritore, Angela Finocchiaro, Stefania Sandrelli, Nicole Grimaudo, Federico Costantini

Trama:
Dal romanzo di Melania Mazzucco al concorso della 65esima Mostra del Cinema di Venezia: è Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek, scritto con Sandro Petraglia, interpretato da Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea. Sono i due attori a comporre il duello-duetto su cui è imperniato il film: Emma e Antonio, una coppia sposata e separata, a carico due figli e una feroce, disperata storia d’amore.Il loro è un giorno perfetto per la tragedia, che avvertiamo insinuarsi nel lungo e (o)scuro piano sequenza che apre il film - con la casa dormiente prima della separazione - e registriamo subito dopo, con la polizia pronta a far irruzione nell’appartamento dove qualcuno ha sentito degli spari.Non c’è suspense in quel giorno, piuttosto l’ineluttabilità della fine, per Emma, Antonio e un assortito gruppo di personaggi: i loro figli, l'onorevole Valerio Binasco, la sua compagna Nicole Grimaudo, suo figlio Federico Costantini, la madre di Emma, Stefania Sandrelli, la professoressa Monica Guerritore. Pedine senzienti di un mondo alla deriva, segnato da barriere, separato da censo e classi sociali, ma poi sconvolto e mischiato dal caos: sono 24 ore perfette, ovvero cartesiane e geometriche, ma a intersecarsi sono rette differenti, e ugualmente spezzate.Rotte esistenziali che Ozpetek ha il difetto di asservire al destino della coppia protagonista, caricando di sensi e presagi anche i gesti più quotidiani (vedi gli "sguardi d’intesa" tra la Ferrari e la gelataia Serra Yilmaz), ovvero privilegiando il melò a scapito del dramma, con il rischio dell’effetto flou drammaturgico - sovraccaricato dall’enfatica e debordante musica di Andrea Guerra.Un baratro che accompagna il film, ma non lo accoglie: a tenerlo sulla retta via, un cast lucido, due protagonisti ai massimi storici e, per l’Ozpetek migliore degli ultimi anni, una solida direzione d’attori. E quella imperfezione che, sola, può aprire le porte alla speranza.

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